Te lo dico così, senza alcun rancore. E’ vero che il cliente è importante, importantissimo anzi, per noi e per tutti, ma ci sono cose che vanno dette,  per chiarezza e per amore di verità. Non vendiamo mai, mai nulla che non sia reale, questo è arcinoto alla gente che decide liberamente di viaggiare con noi, da sempre.

Posto questo dato incontestabile, vedi, ci sono posti al mondo in cui, se ci si vuole andare, bisogna proprio adattarcisi. Veramente, mica per  finta o solo un pochino. Lo so che forse t’immaginavi che la jungla fosse un po’ meno jungla, il Sahara un po’ meno desertico, le montagne dell’Himalaya mica così alte e gelate, capisco perfettamente il tuo desiderio di partire e di conoscere il mondo, ma forse, prima di farlo, dovresti riflettere un po’. O  rifletterci un po’ meglio.  Se diciamo che alcune sistemazioni in luoghi sperduti sono spartane intendiamo davvero quello.

In pieno  deserto le tende sono tende, non sono lussuose sistemazioni  alla Lawrence d’Arabia ( quella era la scenografia di un set cinematografico, non la vita vera ). Nell’Orissa tribale le guest house sono guest house, non sono hotel a 5 stelle. Quello hanno, e basta. Se manca l’acqua, calda o fredda che sia, l’acqua manca per tutti, anche per te. In Ladahk i campi tendati non hanno nulla a che vedere con l’Hyatt o il Peninsula di Hong Kong. E’ sempre Asia ma è un’altra Asia, evidentemente. Le strade dell’India sono affollate, sconnesse, fangose, rumorose; è così per tutti e per qualunque operatore organizzi il viaggio.

Non c’entra nulla il fatto che tu abbia pagato, la realtà inconfutabile è una per tutti. Te lo dico per il tuo bene e anche un po’ per il mio. Ci sono mille posti sul pianeta dove, se lo desideri, puoi continuare la tua vita esattamente come se fossi a casa tua, e guardare il mondo dalla finestra di un hotel con tutto il lusso di cui hai bisogno, qualora tu ne abbia bisogno. Non è mica un peccato, tu puoi vivere come meglio ti pare, cerca solo di scegliere il posto giusto dove poterlo fare. Noi saremo lieti di aiutarti a scegliere la vacanza  che fa per te.

Ci sono posti dove l’italiano non lo parla proprio nessuno, neanche le guide locali. Anche questo tieni in considerazione, non è mica un dettaglio. Del resto spiegami perché i popoli della terra dovrebbero imparare la nostra lingua, parlata da neanche 60 milioni di persone, la lingua di uno staterello piccolo piccolo, uno Stato piccolo anche quando figuravamo fra le sette potenze industriali del mondo. Tu parli per caso il cinese o hindi? Probabilmente no. Eppure il cinese è parlato da oltre 1 milardo e 500 mila persone e l’hindi da oltre un miliardo.

Lo so che hai pagato un viaggio, ma questo non giustifica il fatto che debba esserci un guida che parla la tua lingua in ogni dove.

Altri operatori ti diranno che in Mongolia troverai una guida in italiano, lo so. Ebbene, tu pensaci un attimo, informati e fai i dovuti confronti. Come ci campa una guida a tempo pieno in un Paese dove il turismo è attivo 3/4 mesi l’anno e per il resto coperto da neve e gelo e dove gli italiani non sono i turisti  che lo frequentano più assiduamente?

Probabilmente quella persona per il resto dell’anno si occupa d’altro,  magari lavora in una fabbrica o in un ufficio governativo e d’italiano sa qualcosina e nulla più e, probabilmente, come spesso capita, quel poco lo ha appreso su qualche testo per conto suo. Il che andrebbe benissimo e dimostrerebbe per certo la buona volontà della persona ( l’indigenza, di solito, aguzza l’ingegno ),  se non fosse per il fatto che tu hai pagato per una guida vera, no? Non pensi che una guida dovrebbe sapere fare di più che dire qualche parola nella tua lingua?  Anche mia nonna parlava l’italiano, ma sapeva pochissimo di arte e di storia, e non per colpa sua.

Ecco, noi, in posti del genere, preferiamo darti una vera guida con tanto di patentino, una persona che sappia davvero la storia, la cultura, gli usi e i costumi del luogo e che li esprima magari in inglese, facendo i dovuti parallelismi. Non conosci l’inglese? Il nostro accompagnatore, laddove richiesto, è con te anche per quel motivo, oltre ad interagire con la guida locale per offrire una visione il più esaustiva possibile.

I bagni pubblici nelle steppe asiatiche, in Amazzonia e in certi posti dell’ India sono tremendi, hai ragione, ma che ci vogliamo fare? Non voglio scoraggiati, voglio soltanto dirti che, prima di partire per un viaggio impegnativo chiediti se  davvero quello è  il luogo che stai cercando, se davvero quel posto fa per te, al di là di ogni romanticismo.

Se non riesci ad esercitare la pazienza che certi luoghi necessitano, se non ce la fai a dormire sotto una zanzariera in certe zone dell’Africa o dell’Asia, se pensi che la vacanza per te debba essere fatta necessariamente di agi e lussi ( ripeto, il tuo è un diritto sacrosanto ), se la gente del posto ti sembra diversa da te, troppo diversa, tanto da diventare insopportabile, se proprio non ce la fai ad astenerti dal giudicare le persone, se pensi che il tuo mondo sia il migliore dei mondi possibile, che tu viva a Cesano Boscone,  in Piazza Plebiscito a Napoli o davanti alla Fontana di Trevi,  se proprio non riesci a pensare di poterti adattare, allora lascia perdere.

Facile germogliare su di un prato. Provaci sul cemento.